Esicasmo: un'esperienza vissuta. (seconda parte)

di Andrea Corsini

(Giugno 2012 - Yoga Italia, num. 77)

L'esicasmo. Un'esperienza vissuta. Asana e Dhyana.

Ora peró devi meditare come Abramo.
Ora era pronto dopo la “meditazione terapeutica” a ricevere la “grazia”.
Aveva percorso tutti i regni della natura: minerale, vegetale, animale ora poteva diventare un uomo vero, un uomo nuovo.
Prima si sentiva estraneo al mondo, “di troppo” e aveva ogni genere di malesseri: malattie, insicurezze, ansietá ora era pronto a entrare nell'universo e lodarlo insieme a tute le creature.
Era entrato nella fede con l'adesione dell'intelligenza del cuore a quello che È. Con Abramo aveva capito che dietro alle stelle c'è una presenza difficile da definire, che nessuno puó chiamare per nome e che tuttavia ha tutti i nomi ...
Aveva capito la differenza tra l'azzurro del cielo e l'azzurro di uno sguardo, il filosofo era ora alla ricerca di quello sguardo.
Imparó la lezione del sacrificio purificatore, . Quando Abramo salí sul monte non pensava cha a suo figlio quando ridiscese non pensava che a Dio. Nel suo cuore erano impresse le parole: “nient'altro che lui”.
Il sacrificio insegna che niente appartiene all' io, la morte dell'ego è la scoperta del Sé.
Praticare l'ospitalitá e accogliere il forestiero perché in lui potrebbe essere nascosto “colui che solo È”
Il giovane sovente usciva dalla meditazione con il viso bagnato di lacrime intercedendo per tutti gli uomini sentendo viva e operante in lui l'interdipendenza.

Padre perché non mi parli mai di Gesú?
La preghiera del cuore è incentrata sulla sua figura.
Padre Serafino sembró turbato dalla richiesta come se gli avesse rivolto una domanda indecente. Piú grande la rivelazione ricevuta piú grande deve essere l'umiltá nel trasmetterla. Padre Serafino forse non si sentiva abbastanza umile.
“Nessuno sa chi è il figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non Figlio e colui al quale il Figlio ha voluto rivelarlo”
“Meditare come Gesú è ricapitolare tutte le forme di meditazione che ti ho insegnato fino a ora. Il suo cuore amava anche i suoi nemici. Praticava la caritá verso tutti: prostitute, malati, peccatori".

La notte si ritirava a pregare nel segreto e mormorava semplicemente: “Abbá” che significa “papá”. Il cielo e la terra diventavano terribilmente vicini. L'uomo entrava nel tutto. Gesú ritornava bambino. “Quando anche tu ripeterai il tuo mantra non a fior di labbra ma con il cuore comprenderai che cosa è la preghiera e la meditazione degli esicasti.”

Dopo diversi mesi il Padre gli disse:
Ed ora va'.
E vediamo che cosa resta delle tue belle meditazioni esicaste.
Ritornó in Francia.

Quando si sentiva troppo agitato per la tirannia del tempo, andava a sedersi come una montagna sulla terrazza di un caffè.
Quando sentiva in sé l'orgoglio, la vanitá, si ricordava del papavero “ogni fiore appassisce” e nuovamente il suo cuore si rivolgeva verso la luce che non muore.
Quando la tristezza, la collera, il disgusto invadevano la sua anima respirava profondamente come un oceano riprendeva fiato nel respiro di Dio:
“Kyrie eleison”.
Quando notava la sofferenza degli uomini, la cattiveria e la propria impotenza a cambiare le cose, si ricordava della meditazione di Abramo.

Quando era calunniato e di lui si diceva ogni sorta di malignitá era felice di meditare come Gesú Cristo.
Non cercava di avere l'aria di un santo che era stato a meditare con i monaci, la sua barba era incolta, la sua aria trasandata ma in lui risuonava la voce di Dio: “Non sono piú io che vivo ma è Dio che vive in me”. (San Paolo)
Aveva perfino dimenticato di praticare il metodo esicastico, semplicemente cercava di amare istante per istante e di camminare alla sua Presenza.

Ho voluto riassumere il primo capitolo di questo bellissimo libro e gli insegnamenti di Padre Schnoller in cui molti praticanti dediti alla meditazione potranno trovare viva ispirazione per la loro Sadhana che come evidenziato deve sfociare nella vita attiva e quotidiana senza aria fasulla di santitá.
Ho anche associato ai sei metodi di meditazione 6 asana che non vogliono esaurire l'argomento che richiederebbe diversi mesi o anni di pratica ma semplicemente dare un vago spunto a chi non ha tutto questo tempo da dedicare.
L'importante è tenere d'occhio l'obiettivo che si vuole raggiungere: Camminare nella Presenza e portare la meditazione nel quotidiano.



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